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Avvocato recuperava i crediti dei clienti e se li teneva: condannato
Il legale deve risarcire, ma può sperare nella prescrizione del reato.
Un avvocato è stato sorpreso con le mani sul denaro che aveva ottenuto da debitori di clienti dello studio legale per cui lavorava. È stato condannato a un anno di reclusione e a 600 euro di multa per appropriazione indebita di 34 mila euro.
Ulteriori 10 mila erano stati restituiti da un anonimo allo studio legale Carlo Gamna che li ha defalcati dalla querela presentata nel 2007 nei confronti di Davide Vaglio Ostina: dal 2000 al 2006 (primo periodo della sua attività professionale, aveva superato l’esame da avvocato nel 1999) con scrivania nel noto studio legale e l’incarico di recupero crediti. Vaglio Ostina si era particolarmente affezionato a quelli della Martini & Rossi.
Non si trattava di grosse somme e il professionista si «limitava» a trattenerne una parte. Insomma, faceva la cresta. Almeno per una parte dei «recuperi».
Le prove contro il legale di 43 anni sono state raccolte sulla base degli stessi atti compiuti da Vaglio Ostina: il professionista recuperava i crediti facendosi versare il corrispettivo su un proprio conto e non su quello dello studio Gamna. La prospettiva della prescrizione del reato sembra l’unica logica che può aver giustificato la scelta processuale di non patteggiare e di farsi giudicare in un processo ordinario, senza sconti di pena previsti automaticamente dai riti alternativi.
L’appropriazione indebita si prescrive nell’arco di 7 anni e mezzo dalla consumazione del reato: a Vaglio Ostina, assistito dal penalista Andrea Aliprandi, sono stati attribuiti 18 casi di disonestà professionale fra il 2004 e il 2006. Siamo vicini alla prescrizione anche per gli ultimi.
Questo caso è sotto ogni aspetto esemplare: consegnato «chiavi in mano» dalla querela dell’avvocato Gamna alla procura torinese nel 2007 è finito a giudizio, con un decreto di citazione diretta da parte del pm, nel 2009. E in seguito sono occorsi altri tre anni per arrivare al processo e alla sentenza. Il tribunale deve fronteggiare una serissima carenza di giudici, cancellieri e segretari di udienza. E ancora più in difficoltà è la Corte d’appello.
Poi vi sono veri e propri «punti caldi», in cui la crisi di sistema è praticamente dichiarata: il giudice di Moncalieri fissa i processi penali al 2016. Una parte lesa che cosa di buono si può aspettare? Nel caso Vaglio Ostina l’avvocato Gamna si è costituito parte civile con il collega penalista Giuseppe Zanalda e ha ottenuto dal giudice Immacolata Iadeluca una provvisionale (un risarcimento immediatamente esecutivo) di 34 mila euro.
Paga chi sa di poter contare sulla prescrizione? Vaglio Ostina è stato sospeso dall’Ordine degli avvocati non per questo caso ma in seguito all’arresto, da lui subìto l’anno scorso per una serie di truffe a nuovi clienti, fra cui i suoi stessi condomini.
Alberto Gaino
fonte: La Stampa del 29/07/2012